martedì 28 agosto 2012

La forma dei sogni

Al di là di ogni previsione, siamo riusciti a festeggiare il nostro anniversario in Colombia.

Ovviamente per molti versi avremmo voluto essere in un posto romantico, magari sul Lago, o a casa nostra a preparare una cena a base di pesce, ma forse è stato un segno che dovessimo festeggiare qui dove abbiamo realizzato i nostri sogni più grandi.

E così abbiamo dovuto pensare a come passare una giornata così importante.

La più creativa è stata la Dani: “Ah! Oggi è un giorno importante?” – “Sì tesoro” – “Allora posso mettermi il rossetto?!”.

Anzi, a ben pensare il più originale è stato Luca che ha vinto le proprie remore e ha deciso (finalmente!) di andare da Norberto, famoso parrucchiere di Bogotà. Per dare un’idea della sua fama e della gente che lo frequenta basta passare davanti al parquedero riservato ai suoi clienti. A parte le macchine che vi si trovano, diciamo solamente che oggi a vigilare c’erano due soldati con tanto di mitra.

Del señor Norberto non sappiamo assolutamente nulla (nemmeno se esiste davvero) tranne che il suo nome campeggia su un palazzo molto chiccoso di tre piani, interamente occupato da saloni di bellezza per donne, uomini e bambini. In quel luogo ci lavorano ben 250 (duecentocinquanta!) ragazzi che hanno tra le più svariate mansioni: parrucchieri naturalmente, lavateste, spazzatrici, truccatori, manicuristi, preparatori di caffè, intrattenitori e comparse. Per uno che lavora, infatti, ce ne sono almeno tre che se ne stanno seduti ad aspettare che qualcuno abbia bisogno di loro. Il ragazzo che ha servito Luca gli ha chiesto “Una struttura così in Italia sarebbe grande o piccola?” – “Beh, considerando che il negozio della mia parrucchiera è grande come lo sgabuzzino dove voi mettete le scope…”

Luca si è fatto convincere ad entrarci solamente per due motivi: la palazzina si trova a pochi metri dal Portal e la lunghezza dei suoi capelli si stava facendo ogni giorno più ingestibile. E così stamattina si è deciso e ha dovuto ammettere di aver fatto la mossa giusta. Anche la Dani e la mamma ringraziano per l’ottima scelta: la Dani perché così si è fatta più di un giro sulle poltrone vibranti destinate ai figli irrequieti dei clienti e la mamma perché si è vista servire un ottimo tè finché aspettava paziente. Per la verità si è pentita un po’ di essere stata troppo impulsiva nel rispondere “no” alla raffica di domande “quere una manicure, pedicure, taglio, tinta, massaggio, trucco…”, della serie “la vediamo un tantino sciupata e secondo noi avrebbe bisogno di tutto questo per poter cominciare a essere presentabile”.

E così Luca è uscito da quel covo di modaioli con un bel taglio nuovo nuovo, pronto per la nostra cenetta romantica.

Oddio, romantica…!

Per la verità è stata un cenetta collettiva che di romantico aveva gran poco ma che ci ha dato molte soddisfazioni.

La cosa è iniziata così: ieri sera a cena abbiamo annunciato alle altre famiglie che oggi ci sarebbe stata la torta per festeggiare i nostri tredici anni. L’idea era quella di comprare un dolce ma a dirla tutta i dolci colombiani fanno proprio schifo. Troppo dolci, troppo colorati, troppo sciropposi, insomma a volte davvero immangiabili. E così è nata l’idea di arrangiarci e di tentare una produzione in collaborazione tra le mamme presenti in questo momento: veronese, vigevanese e vicentina, nell’ordine, cinquanta, quaranta e trenta giorni di permanenza in Colombia, giorno più giorno meno, giusto per fare una classifica di stress psicologico. Insomma, tutte eravamo alla disperata ricerca di qualcosa da fare per passare un pomeriggio diverso e abbiamo deciso di buttarci sul training culinario.

Dalla torta al risotto il passo è stato breve. Ed è così che ci siamo ritrovate a passare più di quattro ore in cucina per fare un risotto alle zucchine e una crostata alla frutta per quindici persone.

Lo ammetto subito così non creo aspettative inutili: entrambi avrebbero avuto ampi margini di miglioramento, anzi, il riso era quasi immangiabile e la torta era tendente al secco incendiato, però il pomeriggio è stato bellissimo e la cena ha portato non poco umorismo tra i presenti.

La parte più bella è stata la lunga chiacchierata in un misto di italiano e spagnolo tra noi e Carmenza. La parte più drammatica quando Carmenza ha tirato fuori un libro illustrato di ricette italiane. Quando è arrivata alle trenette al pesto avevamo le lacrime agli occhi. L’estate intera è passata senza che potessimo mangiarle nemmeno una volta! È una cosa atroce!

Insomma, oggi, il romanticismo era davvero alle stelle (!) e nessuno ha sentito la mancanza del Lago o della cena di pesce.

Oddio, della cena di pesce forse sì, ma non del Lago. È vero:  come per la metà dei veronesi tanti dei nostri sogni sono nati durante le mille passeggiate sul Garda, ma è qui in Colombia che hanno preso forma. La meravigliosa forma dei nostri figli.

 
Besos,
I Longo








4 commenti:

  1. Il commento del nonno Sergio oggi arriverà con una mail. Intanto: Forza e auguri ragazzi, si tratta solo di aspettare qualche giorno e poi tornerete a casa. Ciao e un bacio a tutti.

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  2. ciao bella famigliola e tanti auguri di buon 13imo anniversario!!!! Vi aspettiamo.. con un vassoio di trenette al pesto!! Un abbraccio dai Daldossi (..abbiamo fatto 13 anche noi a giugno!)

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    1. Grazie!!! Soprattutto per le trenette!
      Dai che manca poco. Non vediamo l'ora di riabbracciarvi!

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